“Ti accompagnerò, o viandante,
in un luogo dove il tempo è mancante,
dove i sussurri portati via dal vento
si affacciano su un viaggio faticoso e lento.
Dove il sogno l’anima trascende
e la fantasia la realtà nasconde.
Peregrino, però ti ammonisco,
non fidarti di ciò che riferisco.
La mia parola è spesso bugiarda,
volubile, incostante, mutevole e maliarda.
Ciò che vedi oggi domani non sarà
e ciò che quieto pare presto muterà.
Duplice faccia ha la palude,
si mostra amabile, mai rude.
Poi la maschera cade, s’infrange, svanisce
e un ghigno maligno si mostra e punisce
nel labirinto melmoso che sopito riposa
tra l’arcipelago e la vetta montuosa.”
in un luogo dove il tempo è mancante,
dove i sussurri portati via dal vento
si affacciano su un viaggio faticoso e lento.
Dove il sogno l’anima trascende
e la fantasia la realtà nasconde.
Peregrino, però ti ammonisco,
non fidarti di ciò che riferisco.
La mia parola è spesso bugiarda,
volubile, incostante, mutevole e maliarda.
Ciò che vedi oggi domani non sarà
e ciò che quieto pare presto muterà.
Duplice faccia ha la palude,
si mostra amabile, mai rude.
Poi la maschera cade, s’infrange, svanisce
e un ghigno maligno si mostra e punisce
nel labirinto melmoso che sopito riposa
tra l’arcipelago e la vetta montuosa.”
(Tratto da Le streghe della Palude di Filomena Cecere)